giovedì 24 marzo 2011

Gita al museo VVF di Milano - 25/04/10


Sono da poco passate le 5 del mattino e siamo nella sede dei VVF di Bleggio Inferiore, Comune di Comano Terme. Con lo sguardo ancora assonnato, ci auguriamo buon giorno mentre aspettiamo che la moka finisca di borbottare regalandoci un caffè che ci svegli completamente.
Ecco, finalmente anche l’ultimo ha finito la sua tazzina, si può partire, destinazione: Milano.
Saliamo sul pulmino dell’Unione Distrettuale guidato da Andrea, impostiamo il navigatore (che ci sarà utile solo una volta giunti in città ma fa molto tendenza tenerlo acceso anche in autostrada) e ci avviamo.
Vediamo un po’ chi ha deciso di partecipare a questa gita: Andrea (Merlini) che, come detto, sarà il nostro pilota, a fianco ha Raimondo (Frieri), immediatamente dietro ci sono Italo (Parisi), Albino (Donati) ed il Comandante del Corpo Mauro (Albertini). Negli ultimi posti ci sono Denis (Ruiz de Galarreta), Ugo (Corti) ed il Vicecomandante Davide (Corti). Inoltre il Caposquadra Luciano (Morelli) ci segue con la propria auto ed a bordo ha tutta la sua famiglia (la moglie Sirlane ed i suoi tre figli).
Il viaggio, grazie ai racconti di Italo, Raimondo ed Albino non è poi così lungo ed in men che non si dica eccoci davanti alla porta della caserma dei VVF più importante della Lombardia.
Entriamo e subito ci rendiamo conto che, nonostante siamo in un’altra provincia, è come se quella fosse la nostra caserma, ovvio non per le dimensioni, ma perché il clima che si respira è quello che dovrebbe esserci in tutte le caserme, disponibilità e voglia di aiutare il prossimo. Per nostra fortuna, dato che siamo un po’ spaesati e ci serve qualcuno che ci dica dove andare…
In nostro aiuto arriva un vigile del fuoco che ci accompagna verso il museo e ci spiega che questo è gestito da due vigili effettivi e da altri tre ora in pensione. Tutti e cinque non ricevono stipendio per questo impegno; sono volontari insomma, proprio come noi!
Durante la visita ci accompagna una guida che ci spiega che i mezzi sono disposti in ordine cronologico e rimaniamo colpiti dal fatto che le prime attrezzature antincendio presenti risalgono al 1500! E' vero, si tratta di semplici secchi, però che testimonianza.
Mentre girovaghiamo tra le sale, ci viene incontro un anziano, si presenta ed inizia a raccontarci che è un vigile in pensione e ci espone alcune attrezzature presenti che lui ha personalmente utilizzato: “la tuta da palombaro”, ci dice ridendo, “era molto claustrofobica in quanto l'aria veniva pompata a mano e, se quello fuori si stanca e non pompa più... eh, eh, eh. Saluti a tutti...” ci racconta sempre sorridendo “all'interno della tuta era presente acqua fino ad un certo livello che veniva mantenuto costante dalla pressione dell'aria, ma che impediva di piegarsi in avanti e, per esempio, raccogliere oggetti da terra. Si poteva fare solamente tenendo la testa e la schiena perfettamente dritte. Per mia fortuna, poi sono arrivati i sub e la tuta da palombaro è andata in pensione”.
Insomma, il giro è stato molto bello ed istruttivo, tra pompe a vapore, carrelli trainati prima a mano, successivamente a cavallo ed infine alle motopompe montate su veicoli a motore. Era presente anche una celebre Isotta Fraschini. Abbiamo visto apparati radio incredibilmente ingombranti, un assortimento di tute da intervento (nonché da parata) che assolutamente non proteggevano dal fuoco e da ciò si percepisce quanto i vigili del fuoco da sempre abbiano dentro la voglia di aiutare il prossimo a qualunque costo.
Finita la visita al museo, ci aggreghiamo ad una manifestazione in ricordo dei vigili caduti in guerra veramente toccante.
Al termine il Comandante della caserma ci assegna due vigili per farci fare un giro attraverso le palazzine che ospitano la caserma.
Il giro inizia dalla centrale operativa che raccoglie tutte le chiamate di soccorso di tutta la regione Lombardia. Un locale molto ampio al cui interno possono lavorare fino a sei operatori contemporaneamente. Ognuno di loro gestisce autonomamente l'intervento e decide che tipo di personale inviare e con quali mezzi. I numeri parlano da soli: diecimila interventi l'anno! In quella caserma ogni turno di dodici ore vede duecentocinquanta persone operare!
Successivamente torniamo nel piazzale e qui ci spiegano che una parte di edifici è destinata ad alloggi dei vigili durante i turni, una parte alla mensa ed a piano terra i locali destinati al ricovero dei mezzi e dove vengono svolte le esercitazioni.
A questo punto andiamo nei garage a visionare il parco mezzi e la quantità nonché la varietà di mezzi a disposizione è veramente impressionante. Vanto della caserma è inoltre il nucleo sommozzatori che serve tutta la regione Lombardia e spesso viene chiamato, data la loro professionalità, anche per interventi fuori regione ed addirittura per operazioni in mare aperto.
Terminata la visita e salutate le nostre guide ci rechiamo al ristorante la Bomboniera, gestito da ex valligiani e nel pomeriggio viaggiamo sui mezzi pubblici milanesi passando dal tram (su rotaie), all'autobus, alla metro per raggiungere piazza Duomo e successivamente visitare la galleria Vittorio Emanuele, il Castello Sforzesco ed il Parco Sempione.
Una volta ritornati al parcheggio dove avevamo lasciato il pulmino e l'auto siamo felici della giornata ma anche stanchi morti. Il ritorno a casa è piacevole e, come all'andata, contornato da aneddoti di esperienze condivise.

Una cosa mi ha colpito: a qualsiasi età e, come testimoniato, da secoli lo spirito che spinge un uomo a far parte dei vigili del fuoco resta immutato e cioè abnegazione, solidarietà e, molto spesso, senza profitto alcuno.

D.C. Vc.



































 










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